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Plasmare il futuro digitale dell’Europa: il percorso verso un euro digitale

Dichiarazione introduttiva di Fabio Panetta, Membro del Comitato esecutivo della BCE, dinanzi alla Commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo

Bruxelles, 4 settembre 2023

Sono molto lieto di tornare a rivolgermi a questa Commissione.

È stato un onore guidare il progetto per l’euro digitale e discutere con voi ogni sua fase. La nostra prima audizione si è svolta quando la BCE pubblicò il primo rapporto su un euro digitale[1], nell’ottobre del 2020[2], ossia ben prima che decidessimo di avviare la fase istruttoria del progetto nell’ottobre del 2021.

Da allora abbiamo compiuto notevoli progressi, come testimoniano i numerosi rapporti e studi che abbiamo condiviso con voi. La pubblicazione di questi documenti ha consentito ai cittadini e alle parti interessate di seguire passo passo le nostre attività[3]. Nel corso delle mie otto audizioni dinanzi a questa Commissione abbiamo discusso ben 110 dei vostri quesiti[4].

Le vostre domande, le vostre osservazioni, le vostre opinioni – incluse quelle critiche – ci hanno fatto progredire verso l’obiettivo comune: progettare un mezzo di pagamento digitale, inclusivo, genuinamente europeo e in grado di soddisfare i bisogni e le preferenze dei cittadini. Ringrazio sinceramente questa Commissione per il sostegno e i contributi ricevuti.

Il percorso che ci attende è ancora lungo e richiederà una ulteriore, stretta collaborazione tra le istituzioni europee al fine di definire la configurazione ottimale dell’euro digitale.

Stiamo ora entrando in una nuova fase del progetto.

Lo scorso giugno la Commissione europea ha pubblicato un pacchetto legislativo sulla moneta unica contenente proposte sia sull’euro digitale, sia sul corso legale del contante[5].

Abbiamo accolto con favore queste proposte, che collocano l’Europa all’avanguardia fra le economie avanzate nel dibattito sul futuro della moneta emessa dalle banche centrali.

Le proposte normative introducono un nuovo paradigma in grado di preservare la nostra sovranità monetaria nell’era digitale, garantendo al tempo stesso le libertà fondamentali dei cittadini. Esse garantirebbero a chiunque la libertà di scegliere come effettuare i pagamenti di ogni giorno. L’opzione di utilizzare la moneta emessa dalla banca centrale continuerebbe a essere disponibile – sotto forma sia di contante sia di euro digitale – insieme con i mezzi di pagamento digitali emessi da operatori privati.

Al tempo stesso, nessuno sarebbe obbligato a detenere l’euro digitale o a utilizzarlo per i propri pagamenti. Sarebbero gli utenti a scegliere se e come utilizzare la nuova moneta pubblica.

La fase istruttoria del progetto sull’euro digitale della BCE sta volgendo al termine, e il Consiglio direttivo della BCE può decidere se passare alla fase successiva.

In questa audizione esaminerò i principali aspetti della proposta legislativa, senza però entrare nel merito del parere formale che la BCE formulerà a breve. Successivamente illustrerò lo stato di avanzamento del progetto e le prossime fasi.

Un euro digitale accessibile a tutti, ovunque e gratuitamente

In un mondo sempre più digitalizzato, le proposte legislative sull’euro digitale e sul corso legale del contante assicurerebbero che la moneta della banca centrale rimanga accessibile e accettata come mezzo di pagamento in tutta l’area dell’euro.

La BCE continuerà a produrre e distribuire le banconote. Le proposte garantirebbero che questo sia sancito dalla legge. Ma accanto al contante vi sarebbe una nuova forma di moneta della banca centrale: l’euro digitale.

La proposta sul corso legale del contante rappresenta la più importante iniziativa legislativa europea in materia di contante da quando, oltre 20 anni fa, furono introdotte le banconote in euro. Essa rafforzerebbe lo status del contante e i diritti di coloro che desiderano utilizzarlo.

La pubblicazione delle proposte rappresenta un primo fondamentale passo. Spetta ora ai legislatori europei intervenire sulle proposte e assicurare che l’euro digitale riproduca le caratteristiche fondamentali del contante in ambito digitale. La sua introduzione renderebbe disponibile un mezzo di pagamento elettronico accessibile a tutti, ovunque, gratuitamente, utilizzabile offline e in grado di garantire il massimo livello di privacy nei pagamenti digitali.

Il dibattito democratico su questi temi è di fondamentale importanza. La BCE è pronta a fornire il suo contributo tecnico al vostro lavoro.

Attualmente stiamo predisponendo pareri formali su entrambe le proposte[6]. Oggi vorrei soffermarmi però su alcuni aspetti della proposta sull’euro digitale che rivestono grande importanza al fine di garantire che la moneta della banca centrale rimanga accessibile a tutti nell’era digitale[7].

Il primo aspetto riguarda lo status di moneta con corso legale[8], che garantirebbe ai cittadini l’accesso all’euro digitale e la possibilità di utilizzarlo per i propri pagamenti. La proposta della Commissione permetterebbe inoltre agli utenti di ottenere l’euro digitale dalla propria banca, senza bisogno di rivolgersi a un altro intermediario. Ciò renderebbe l’euro digitale facilmente accessibile[9] e trasmetterebbe un messaggio molto chiaro: tutti potrebbero utilizzare l’euro digitale quando e dove vogliono nell’area dell’euro[10].

Questa opzione è imprescindibile. Proprio come l’elettricità o l’acqua, i pagamenti che effettuiamo ogni giorno rappresentano un servizio essenziale sia per i singoli cittadini, sia per l’economia nel suo complesso. Non possiamo permettere che sia solo il settore privato, comprese le Big Tech, a offrire questi servizi.

I servizi privati operanti attraverso un “circuito chiuso” sono sempre più diffusi. Si pensi ai servizi di messaggistica istantanea: se la mia famiglia e tutti i miei amici utilizzano una stessa applicazione, alla fine avrò la necessità e la convenienza a usarla anch’io per rimanere in contatto con loro. In futuro tendenze simili potrebbero emergere anche nel settore dei pagamenti[11].

Il secondo aspetto fondamentale riguarda la privacy. In base alla bozza di legge, l’euro digitale offrirebbe una soluzione di pagamento innovativa, in grado di garantire maggiore privacy e protezione dei dati pur riducendo al minimo i rischi legati al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo. In linea con questa caratteristica, la BCE ha proposto che l’intero Eurosistema – inclusa la stessa BCE – non possa accedere ai dati personali di coloro che utilizzeranno l’euro digitale, né collegare le informazioni sui pagamenti a persone fisiche[12]. Gli intermediari privati, dal canto loro, avrebbero accesso unicamente alle informazioni necessarie per attivare i servizi dell’euro digitale e per garantire il rispetto della normativa vigente, quali ad esempio le norme antiriciclaggio e di contrasto al finanziamento del terrorismo. Inoltre, la possibilità di pagare offline garantirebbe un livello di privacy simile a quello del contante nei confronti sia della banca centrale sia degli intermediari che elaborano il pagamento[13].

In terzo luogo, la proposta della Commissione europea contempera gli obiettivi di natura sia privata sia pubblica relativi alle commissioni per l’utilizzo dell’euro digitale. Gli utenti finali potrebbero infatti usare gratuitamente i servizi di base dell’euro digitale[14], mentre gli intermediari sarebbero ricompensati in modo analogo a quanto avviene per i mezzi di pagamento digitali privati[15]. I commercianti, a loro volta, sarebbero tutelati dal rischio che l’obbligo di accettare l’euro digitale – in quanto moneta con corso legale – possa gonfiare le commissioni di utilizzo.

Un quarto importante aspetto è che la proposta legislativa consente alla BCE di introdurre e applicare le misure necessarie per mantenere l’equilibrio tra la moneta privata (quali i depositi bancari) e la moneta della banca centrale[16]. Strumenti quali il tetto all’ammontare di euro digitale detenibile da ciascun singolo utente eviteranno – per costruzione – conseguenze negative per la politica monetaria, la stabilità finanziaria e l’offerta di credito all’economia reale[17]. Gli utenti che desiderano effettuare pagamenti di importo superiore al limite stabilito potranno farlo collegando il proprio conto in euro digitali (il cosiddetto wallet) con il proprio conto di deposito[18].

Riteniamo che l’equilibrio tra le diverse forme di moneta possa essere preservato. Le analisi dettagliate che abbiamo pubblicato dimostrano che un’attenta calibrazione dei limiti di detenzione consente di evitare rischi per il sistema finanziario[19].

Vorrei sottolineare, ancora una volta, che l’eventuale emissione dell’euro digitale rappresenterebbe per il settore finanziario europeo un’opportunità, non un rischio. Stiamo progettando la nuova moneta come uno strumento di pagamento sicuro, in grado di preservare il ruolo della moneta pubblica – ossia della moneta garantita dallo Stato – garantendo un equilibrio fra innovazione nei pagamenti e stabilità del settore finanziario, assicurando al tempo stesso la privacy.

La nostra risposta alla rivoluzione tecnologica nei pagamenti non può essere l’inerzia. Lo scenario controfattuale rispetto all’euro digitale non è uno status quo positivo. In assenza dell’euro digitale, l’ingresso nel mercato dei pagamenti digitali di operatori privati potenzialmente dominanti avrebbe forti ripercussioni sul settore finanziario[20].

Si tratta di una possibilità concreta, come dimostra la recente decisione di PayPal di introdurre una propria stablecoin denominata in dollari statunitensi da utilizzare nei pagamenti digitali[21].

I fornitori privati di servizi di pagamento, incluso PayPal, non hanno alcun incentivo a limitare la diffusione delle loro stablecoin o la gamma dei servizi offerti. Al contrario, il loro obiettivo è quello di conquistare clienti e quote di mercato crescenti. Essi potrebbero inoltre non avere alcun incentivo a rendere i loro strumenti di pagamento compatibili con quelli che vengono utilizzati oggi.

Per di più, essi potrebbero offrire i loro servizi a costi molto contenuti, dato che potrebbero ottenere ricavi cospicui semplicemente reinvestendo le attività di riserva in un contesto di tassi di interesse positivi. Se da un lato l’ingresso sul mercato delle Big Tech o di altri grandi fornitori di servizi di pagamento potrebbe inizialmente stimolare l’innovazione, dall’altro lato la concorrenza verrebbe gravemente compromessa qualora essi conquistassero una posizione monopolistica, come abbiamo visto in altri settori digitali.

Tutto ciò non accadrebbe con l’euro digitale. L’euro digitale verrebbe emesso da istituzioni pubbliche, nell’ambito di un quadro normativo europeo. Esso verrebbe introdotto tenendo nel dovuto conto l’esigenza di garantire un ordinato adattamento del settore finanziario, e offrirebbe ai fornitori di servizi di pagamento una piattaforma per distribuire prodotti innovativi nell’intera area dell’euro.

Inoltre, a differenza delle stablecoin emesse dalle Big Tech, l’euro digitale sarebbe distribuito dalle banche e da altri fornitori di servizi di pagamento, che manterrebbero quindi il rapporto con i loro clienti. La BCE sta già collaborando attivamente con i fornitori europei di servizi di pagamento e con le altre controparti interessate al fine di garantire che l’euro digitale sia pienamente compatibile con gli strumenti di pagamento esistenti e conveniente per tutti[22]. In particolare, come ho già accennato, le caratteristiche dell’euro digitale garantirebbe il massimo livello di privacy per i pagamenti digitali.

Il completamento della fase istruttoria della BCE

Veniamo ora al lavoro svolto per il nostro progetto.

Siamo vicini alla conclusione della fase istruttoria.

Dalla nostra ultima audizione abbiamo riesaminato il progetto nel suo complesso[23] al fine di garantire la coerenza tra tutte le opzioni progettuali approvate finora[24]; abbiamo inoltre pubblicato i risultati relativi ai prototipi e alle ricerche di mercato[25].

Abbiamo compiuto progressi nella predisposizione della bozza di regolamento relativa allo schema dell’euro digitale (scheme rulebook). Anche in questo caso stiamo collaborando strettamente con tutti gli attori di mercato: consumatori, commercianti, banche, istituti di pagamento ed esperti del settore pubblico[26].

Nel prossimo mese di ottobre presenteremo i risultati della fase istruttoria al Consiglio direttivo della BCE, che potrà così decidere se dar vita alla fase successiva del progetto. Su questo punto voglio essere chiaro: la decisione di emettere l’euro digitale non è attualmente in discussione presso il Consiglio direttivo, e verrà discussa solo dopo l’approvazione del quadro legislativo.

Se si deciderà di passare alla fase successiva, la BCE e le banche centrali nazionali dell’area dell’euro continueranno a esaminare le funzionalità dell’euro digitale e a sperimentare e sviluppare soluzioni tecniche e commerciali per essere pronti ad emettere la nuova moneta, se e quando sarà deciso.

In tale contesto prenderemo ovviamente in considerazione gli adeguamenti richiesti dalla legge.

Continueremo inoltre a imparare interagendo con le controparti interessate. I contributi ricevuti finora sono stati di grande utilità e hanno migliorato la nostra comprensione delle sfide che l’euro digitale dovrà affrontare.

Sono sinceramente grato a questa Commissione per il dialogo regolare e continuo e per il sostegno che ci è stato fornito fin dall’avvio del progetto. Qualora il Consiglio direttivo decidesse di passare alla fase successiva, la BCE si impegna a proseguire le audizioni periodiche presso questa Commissione per confrontarsi con voi e contribuire al dibattito democratico sull’euro digitale.

Conclusioni: un percorso ambizioso per il futuro

L’euro digitale renderà la nostra moneta adeguata all’era digitale. Esso prosegue il percorso tracciato da coloro che hanno disegnato la moneta unica, che hanno giustamente creduto che l’unione monetaria sarebbe stata completa soltanto con l’introduzione di una forma di moneta tangibile, emessa dalla banca centrale.

L’euro digitale porta avanti quella visione in un mondo digitalizzato. Offrendo denaro contante sotto forma elettronica, esso consentirà anche in futuro ai cittadini europei di scegliere se effettuare i propri pagamenti con forme private o pubbliche della moneta unica.

Il destino dell’euro digitale è ora nelle vostre mani. Esso sarà ambizioso nella misura in cui voi lo vorrete, in linea con il quadro legislativo che adotterete.

Personalmente ritengo che l’Europa non possa esimersi dall’essere ambiziosa, senza esitazioni, nello sviluppo di uno strumento che serva l’interesse pubblico e contribuisca a portare l’Europa e l’euro nell’era digitale.

La nuova moneta ci offrirebbe un mezzo di pagamento digitale che ci unirebbe come il contante, poiché come il contante sarebbe utilizzabile ovunque e da chiunque nell’area dell’euro. Essa rafforzerebbe la nostra economia e la nostra autonomia perché sarebbe basata su un’infrastruttura europea, riducendo la dipendenza da un ristretto gruppo di fornitori non europei.

L’euro digitale offrirebbe inoltre all’Europa un’opportunità per porsi all’avanguardia nel dibattito internazionale sulla moneta della banca centrale, prestando particolare attenzione alla privacy e alla salvaguardia della sovranità monetaria nell’era digitale.

Soprattutto, esso rappresenta un progetto che dipende da tutti noi. E che offre benefici per tutti.

Voglio concludere esprimendo il mio personale ringraziamento per il dialogo che abbiamo avuto negli ultimi anni e per quello che avremo oggi.

Lascerò la mia attuale posizione alla BCE, ma nel mio nuovo ruolo continuerò a impegnarmi per il successo di questo importante progetto.

Sono ora ben lieto di rispondere alle vostre domande.

  1. BCE (2020), Report on a digital euro, ottobre.

  2. Panetta, F. (2020), “A digital euro for the digital era”, dichiarazione introduttiva dinanzi alla Commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo, Francoforte sul Meno, 12 ottobre.

  3. Abbiamo pubblicato una serie di rapporti che presentano in sintesi i progressi compiuti nella fase istruttoria. Si vedano BCE (2022), Progress on the investigation phase of a digital euro, settembre; BCE (2022), Progress on the investigation phase of a digital euro – second report, dicembre; BCE (2023), Progress on the investigation phase of a digital euro – third report, aprile; BCE (2023), Progress on the investigation phase of a digital euro – fourth report, luglio. Il primo rapporto tratta aspetti riguardanti il meccanismo di trasferimento, la privacy e gli strumenti per controllare la quantità di euro digitali in circolazione. Il secondo rapporto si incentra sui ruoli degli intermediari, su un modello di regolamento, sul conferimento e prelievo di fondi e su un modello di distribuzione per l’euro digitale. Il terzo presenta il parere dell’Eurosistema sull’accesso all’euro digitale, sugli importi detenuti, sulla procedura di attivazione degli utenti, sugli aspetti legati alla distribuzione, sui servizi e sulle funzionalità. Il quarto rapporto espone il punto di vista dell’Eurosistema su uno schema di ripartizione dei costi, gli aggiornamenti sulle attività in corso, i risultati dell’esercizio di sviluppo di prototipi e delle ricerche di mercato. Inoltre, la BCE ha commissionato ricerche tramite focus group. Si vedano Kantar Public (2022), Study on New Digital Payment Methods, marzo; Kantar Public (2023), Study on Digital Wallet Features, aprile. Sono stati pubblicati ulteriori rapporti sullo sviluppo di prototipi e sulle ricerche di mercato. Si vedano BCE (2023), Digital euro – Prototype summary and lessons learned, 26 maggio; BCE (2023), Market Research Outcome Report, 26 maggio. Inoltre, tutte le presentazioni sulle opzioni di progettazione e distribuzione – sulle quali la BCE ha sollecitato i riscontri degli operatori di mercato nel contesto delle sessioni tecniche sull’euro digitale del Comitato per i pagamenti al dettaglio in euro (Euro Retail Payments Board, ERPB) e del Market Advisory Group (MAG) – sono disponibili sul sito Internet della BCE.

  4. Nel contempo, la BCE si è confrontata intensamente con altri responsabili delle politiche dell’UE e con i partecipanti al mercato, tra cui consumatori, commercianti, banche e intermediari non bancari. Maggiori informazioni sulle interazioni con le parti interessate sono disponibili nel sito Internet della BCE.

  5. Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo all’istituzione dell’euro digitale, Commissione europea, COM(2023) 369 final, 28 giugno 2023; Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al corso legale delle banconote e delle monete in euro, Commissione europea, COM(2023) 364 final, 28 giugno 2023; BCE (2023), “ECB welcomes European Commission legislative proposals on digital euro and cash”, 28 giugno.

  6. L’articolo 127, paragrafo 4, e l’articolo 282, paragrafo 5, del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea conferiscono alla BCE una funzione consultiva riguardo alle proposte di atti dell’UE e ai progetti di disposizioni legislative che rientrano nella sua sfera di competenza.

  7. Panetta, F. (2023), “Un euro digitale facile da usare e ampiamente disponibile”, dichiarazione introduttiva dinanzi alla Commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo, Bruxelles, 24 aprile; Panetta, F. e Dombrovskis, V. (2023), “Perché l’Europa ha bisogno di un euro digitale”, Il Blog della BCE, 28 giugno.

  8. Il fatto che le banconote e le monete in euro abbiano attualmente corso legale implica che costituiscono un mezzo di pagamento valido per l’estinzione di un debito pecuniario, a meno che le parti non abbiano concordato un altro mezzo di pagamento. La definizione di corso legale si fonda su tre criteri principali: (1) accettazione obbligatoria, (2) accettazione al pieno valore nominale e (3) potere di estinguere le obbligazioni di pagamento.

  9. Il progetto legislativo prevede inoltre l’accesso all’euro digitale per coloro che non dispongono di un conto bancario e il supporto personale per coloro che lo necessitano per iniziare a utilizzare l’euro digitale. Per maggiori informazioni, si veda BCE (2023), “Digital financial inclusion”, 8a sessione tecnica dell’ERPB sull’euro digitale, 12 maggio.

  10. Panetta, F. (2023), “L’euro digitale: la nostra moneta ovunque e per ogni necessità”, dichiarazione introduttiva dinanzi alla Commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo, Bruxelles, 23 gennaio.

  11. Panetta, F. (2021), “Stay safe at the intersection: the confluence of big techs and global stablecoins”, intervento alla conferenza dal titolo “Safe Openness in Global Trade and Finance” della presidenza britannica del G7, ospitata dalla Banca d’Inghilterra, 8 ottobre.

  12. Panetta, F. (2022), “Il giusto equilibrio per un euro digitale al servizio dei cittadini”, dichiarazione introduttiva dinanzi alla Commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo, Bruxelles, 30 marzo.

  13. L’Eurosistema si impegna a offrire una funzionalità offline per l’euro digitale con le seguenti caratteristiche: (1) le transazioni sono regolate tramite hardware sicuro per prevenire hacking e falsificazione, (2) le transazioni sono regolate immediatamente tra i dispositivi affinché siano in linea con lo status di corso legale, (3) i pagamenti ricevuti possono essere trasferiti a un altro dispositivo senza la necessità di un collegamento a Internet e (4) l’Eurosistema non avrà accesso né ai dati personali né alle modalità di pagamento degli utenti.

  14. Le “funzionalità di base” potrebbero comprendere i seguenti servizi: (1) attivazione dell’utente e apertura e gestione di un wallet in euro digitali, comprese le procedure di “know your customer” (letteralmente “conosci il tuo cliente”) e l’assistenza alla clientela; (2) conferimento e prelievo di fondi tra il wallet in euro digitali e il conto di pagamento associato; (3) offerta di uno strumento di base per i pagamenti in euro digitali; (4) possibilità di effettuare e ricevere pagamenti da persona a persona; (5) possibilità di effettuare pagamenti a favore di commercianti, imprese e amministrazioni pubbliche; (6) possibilità di ricevere pagamenti dalle amministrazioni pubbliche e (7) combinazioni delle funzionalità menzionate, come un meccanismo automatico (ossia ricevere un pagamento e prelevare fondi) e un meccanismo automatico inverso (ossia conferire fondi ed effettuare un pagamento).

  15. Panetta, F. (2023), “Un euro digitale facile da usare e ampiamente disponibile”, dichiarazione introduttiva dinanzi alla Commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo, Bruxelles, 24 aprile; BCE (2023), “Compensation model for the digital euro”, 6a sessione tecnica dell’ERPB sull’euro digitale, 22 febbraio.

  16. Panetta, F. (2022), “Fare leva sui nostri punti di forza: il ruolo del settore pubblico e privato nell’ecosistema dell’euro digitale”, dichiarazione introduttiva dinanzi alla Commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo, Bruxelles, 29 settembre.

  17. La BCE intende progettare e attuare strumenti efficaci, fra cui massimali detenibili, per controllare l’ammontare complessivo di euro digitali in circolazione e scongiurare possibili rischi per la trasmissione della politica monetaria, la stabilità finanziaria e l’offerta di credito all’economia che potrebbero derivare da un deflusso eccessivo di fondi dai depositi bancari verso gli euro digitali. Da un lato la calibrazione di questi strumenti dovrebbe avvenire in un momento più prossimo all’eventuale introduzione di un euro digitale, tenendo conto del contesto economico e finanziario in quel momento, dall’altro lato la loro progettazione dovrebbe dare priorità alla semplificazione dell’attuazione tecnica e al miglioramento della facilità d’uso.

  18. Stiamo esaminando una funzionalità automatica che consentirebbe agli utenti di inviare o ricevere pagamenti in euro digitali di ammontare superiore al massimale detenibile attraverso il collegamento del conto in euro digitali a un conto presso una banca commerciale. Per ogni pagamento in entrata questo meccanismo permetterebbe di convertire automaticamente i fondi in euro digitali eccedenti il massimale in deposito bancario su un conto collegato presso una banca commerciale designata dall’utente stesso. Analogamente, un meccanismo automatico inverso consentirebbe agli utenti finali di effettuare un pagamento anche se l’importo superasse le disponibilità correnti di euro digitali. La liquidità aggiuntiva necessaria sarebbe prelevata dal conto collegato presso la banca commerciale e la transazione sarebbe perfezionata in euro digitali per l’intero ammontare.

  19. Adalid, R. et al. (2022), “Central bank digital currency and bank intermediation: Exploring different approaches for assessing the effects of a digital euro on euro area banks”, Occasional Paper Series, n. 293, BCE, maggio; Meller, B. e Soons, O. (2023), “Know your (holding) limits: CBDC, financial stability and central bank reliance”, Occasional Paper Series, n. 326, BCE, agosto; Bindseil, U., Panetta, F. e Terol, I. (2021), “Central Bank Digital Currency: functional scope, pricing and controls”, Occasional Paper Series, n. 286, BCE, dicembre.

  20. Panetta, F. (2021), “Stay safe at the intersection: the confluence of big techs and global stablecoins”, intervento alla conferenza dal titolo “Safe Openness in Global Trade and Finance” della presidenza britannica del G7, ospitata dalla Banca d’Inghilterra, 8 ottobre.

  21. Allo stato attuale PayPal USD (o PYUSD) sarà offerta esclusivamente ai clienti statunitensi con un conto PayPal. Non sarà accessibile ai clienti dell’UE e, per quanto pubblicamente noto, PayPal non prevede di introdurre una stablecoin analoga in Europa. Per ulteriori informazioni, si veda PayPal (2023), “PayPal Launches U.S. Dollar Stablecoin”, 7 agosto.

  22. Nel dialogo regolare sull’euro digitale intrattenuto nell’ambito dell’ERPB con tutte le parti interessate del mercato, comprese le banche, i fornitori di servizi di pagamento, i consumatori e i commercianti hanno l’opportunità di esprimere il proprio punto di vista. Inoltre, gli operatori di mercato del Digital Euro Market Advisory Group hanno fornito consulenza sulla progettazione e sulla possibile introduzione di un euro digitale. Il Rulebook Development Group, composto da tutti i rappresentanti del mercato, è stato istituito per elaborare una versione preliminare del manuale di norme relativo allo schema per l’euro digitale. Maggiori informazioni sul coinvolgimento delle parti interessate sono disponibili nel sito Internet della BCE.

  23. In particolare, sono state condotte ulteriori attività in relazione a: (1) servizi di portabilità, ossia il trasferimento di importi in euro digitali da un portafoglio personale detenuto presso un intermediario a un portafoglio detenuto presso un altro intermediario, (2) prevenzione e individuazione delle frodi, (3) inclusione finanziaria digitale e (4) strategie per l’efficace attuazione di diversi impieghi dell’euro digitale. Per maggiori informazioni, si veda BCE (2023), Progress on the investigation phase of a digital euro – fourth report, luglio.

  24. BCE (2023), “High Level Product Description”, 8a sessione tecnica dell’ERPB sull’euro digitale, 12 maggio.

  25. Per ulteriori informazioni, si vedano BCE (2023), Digital euro – Prototype summary and lessons learned, 26 maggio; BCE (2023), Market Research Outcome Report, 26 maggio; lettera di Fabio Panetta all’On. Irene Tinagli, Presidente della Commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo, “Results of the digital euro prototyping exercise and market research”, 26 maggio 2023; BCE (2023), “Market research and prototyping exercise confirm feasibility of technical solutions and user interfaces for a digital euro”, MIP News, 26 maggio.

  26. I lavori sono condotti attraverso il Rulebook Development Group, il Gruppo per lo sviluppo del manuale di norme relativo all’euro digitale. Si vedano BCE (2023), “Rulebook development”, 6a sessione tecnica dell’ERPB sull’euro digitale, 22 febbraio; BCE (2023), Mandate of the digital euro scheme Rulebook Development Group, 12 gennaio; BCE (2023), Update on the work of the digital euro scheme’s Rulebook Development Group, 7 giugno. Per maggiori informazioni sullo schema per un euro digitale, si vedano la sezione 2 in BCE (2022), Progress on the investigation phase of a digital euro – second report, e la sezione 2.1 in BCE (2023), Progress on the investigation phase of a digital euro – third report.

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